regia di: Valerio Vestoso
sceneggiatura di: Valerio Vestoso
cast: Giovanni Esposito, Gino Rivieccio, Frank Matano e Claudio Crisafulli
fotografia: Ivan Forestiere
Scenografia: Antonella Di Martino
Organizzazione: Andrea Leone e Alex Marano
prodotto da: Camillo Esposito
produzione: Capetown Film, con il sostegno del Mibact, Campania Film Commission, Regione Campania (Piano Cinema 2018), Nuovo Imaie in collaborazione con Mosaicon srl e Terranera srl
genre: fiction
Location: Napoli e provincia
Sinossi
1981. Un agguato di camorra in pieno centro, coinvolge malauguratamente una madre e un figlio che bazzicano nei paraggi. La donna si accascia al suolo priva di vita, il bambino, invece, resta miracolosamente illeso. Qualsiasi undicenne, al posto suo, tradurrebbe il dolore in trauma, magari appellandosi ad un mutismo prevedibile e giustificato. Invece Mimmo - questo il suo nome – da quel giorno decide di affrontare la vita senza smettere di parlare: diviene un telecronista di portata internazionale. In una manciata di secondi ne percorriamo la carriera: dalle cronache dilettantistiche al campionato maggiore, dalla Champions ai Mondiali. Mimmo Savarese conquista i telespettatori col suo piglio, guadagnandosi un posto nell’olimpo del giornalismo calcistico. Ma la crisi arriva anche per lui e, alla soglia dei cinquant’anni, si ritrova a competere con l’ozio delle giornate sempre troppo lunghe e l’idiosincrasia dei tifosi, oramai infastiditi da qualcuno che racconti loro le peripezie del pallone. In un giorno come tanti riceve una proposta indecente da quella stessa camorra che gli ha stravolto l’infanzia. Un giovane cadetto della malavita, decisamente dandy e grottesco, propone a Mimmo di cimentarsi nella cronaca di un omicidio, a vantaggio di un vecchio boss surclassato dallo stato vegetativo e quindi impossibilitato a “godersi” il brivido del grilletto dal vivo. Mimmo dovrà guardare l’agguato e narrarlo al vecchio con la sua potenza espressiva. Le cose, apparentemente molto semplici, prendono una piega inaspettata, al punto da trasformare un’occasione violenta nel miglior pretesto che Mimmo potesse augurarsi per riscattare il proprio passato.
Metterà in pratica la sua poetica vendetta.
Senza usare nessuna arma.
Così, con le buone maniere.